L’impastatrice planetaria è uno di quei robot da cucina sempre più presenti nelle case degli italiani. Del resto, grazie a questo elettrodomestico, è possibile ultimare un gran numero di preparazioni risparmiando tempo e fatica. Vi basti sapere che questa macchina è in grado di impastare composti lievitati o meno, solidi e liquidi.
Ma non è ancora tutto. Alcune planetarie, ovviamente le migliori sul mercato, possono persino ultimare dei processi di cottura. Non dovrete far altro che inserire tutti gli ingredienti necessari nell’apposito contenitore, montare la frusta più adeguata, selezionare la velocità di lavorazione ed avviare il processo. Più facile di così!
Questa macchina, lo vedremo meglio tra qualche riga, viene perciò incontro alle esigenze di chi ama mangiare bene e produrre in casa la gran parte degli alimenti consumati, ma non ha poi molto tempo da dedicare alla cucina. Si tratta di un dispositivo che, se bene utilizzato, può quindi salvaguardare la nostra salute o darci modo di soddisfare particolari esigenze alimentari.
Insomma: perché comprare dei biscotti industriali quando è possibile farli in casa in tempi ultrarapidi e sporcando il meno possibile? Perché stare lì a cercare il fornaio che vende anche il pane senza glutine quando basterà comprare la farina adatta e preparare da sé un alimento sano ed adatto anche ai celiaci? Se l’idea di acquistare una planetaria inizia a stuzzicarvi, continuate la lettura: troverete tutte le informazioni del caso.
Migliori impastatrici planetarie in commercio
[amazon bestseller=”impastatrice planetaria”]
Impastatrice planetaria o semplice impastatrice?
Prima di andare avanti con questa guida dobbiamo necessariamente far chiarezza su un punto: i termini “planetaria” ed “impastatrice” non possono essere utilizzati come sinonimi. Sono in molti a far ciò, ma in effetti queste due parole indicano oggetti simili e non uguali. Possiamo dire infatti che la planetaria è alla fin fine un’impastatrice, ma non sempre le impastatrici sono anche delle planetarie.
Cerchiamo di chiarirci un po’ meglio. A differenziare il prodotto qui in esame dagli elettrodomestici affini è essenzialmente il movimento del suo braccio meccanico. Proprio ad esso la macchina deve il suo nome. Nel dettaglio il robot lavora gli impasti facendo in modo che le fruste ruotino contemporaneamente su sé stesse ma anche descrivendo una sorta di orbita all’interno della ciotola in cui sono raccolti gli ingredienti necessari alla preparazione.
In poche parole il movimento compiuto da questo braccio meccanico è lo stesso che descrivono i pianeti nello spazio. Questa particolare tecnologia consente di ottenere impasti meglio lavorati. Tale funzione, come ben saprete, non sempre è presente in macchine affini. Ecco perché la planetaria è un passo avanti ed ecco perché è ad oggi la più venduta tra le impastatrici.
Impastatrice planetaria o robot da cucina
Un altro errore molto comune è quello di paragonare la planetaria ad un semplice robot da cucina. Eh no, anche stavolta non ci siamo proprio. Se è ancora vero che la planetaria, volendo, rientra comunque nella categoria è pur sempre vero che il classico multifunzione all in one con cui viene spesso confusa è un oggetto a sé stante.
Le planetarie, come abbiamo già visto, si caratterizzano infatti per il particolare movimento del loro braccio, ma non solo. Rispetto ai robot da cucina multifunzione sono comunque in grado di offrire all’utente la possibilità di scegliere tra un numero decisamente superiore di programmi e funzioni.
Inoltre hanno ormai raggiunto standard qualitativi molto più alti rispetto ai migliori robot da cucina presenti sul mercato. E non parliamo poi del numero di accessori a corredo che, nel caso della planetaria, è davvero considerevole.
Non è una casualità infatti che in molti package le case produttrici ne includano qualcuno, spesso i più utilizzati, ma che al contempo offrano ai loro clienti la possibilità di completare il corredo in un secondo momento tramite l’acquisto in separata sede di tutti gli altri gadget previsti per quella data macchina.
La confusione tra i due elettrodomestici nasce comunque dalla presenza nelle planetarie di accessori, e quindi di programmi, che consentano di tritare, tagliare, affettare e così via. Si tratta di funzioni normalmente associate ai robot da cucina ma di una possibilità extra per quanto riguarda le planetarie.
I robot multifunzione tra l’altro nella maggior parte dei casi non offrono la possibilità di preparare degli impasti e comunque i composti ottenibili sono molto limitati. Non c’è insomma motivo di ritenere i due elettrodomestici interscambiabili.
Impastatrice planetaria vs impastatrice a spirale
Ecco, stavolta possiamo fare finalmente un confronto tra macchine davvero molto simili. In entrambi i casi infatti gli impasti vengono lavorati sfruttando il movimento planetario che abbiamo imparato a conoscere ed amare. La qualità del prodotto finito quindi è perlopiù la stessa o comunque assimilabile. La planetaria è però un elettrodomestico destinato a soddisfare le esigenze di famiglie più o meno numerose, di privati insomma.
Le impastatrici a spirale invece vengono impiegate nei laboratori dolciari, nei panifici o in attività affini. Questo perché sono progettate per poter trattare in un’unica soluzione grossi quantitativi di impasto.
Le ciotole più capienti infatti arrivano a contenere addirittura 50 chili di ingredienti! Il braccio di questi dispositivi può lavorare tra l’altro in maniera molto energica richiedendo in determinati frangenti un voltaggio elettrico impossibile da reperire in casa. Non sono poche le macchine che si alimentano cioè grazie all’azione di impianti elettrici industriali.
Dobbiamo dire, ad onor del vero, che esistono anche delle varianti a spirale pensate per lavorare su quantitativi di impasto un po’ più modesti e quindi in qualche modo adatte anche ad ambienti domestici. Tuttavia le loro funzionalità sono ridotte e, a parità di costo, conviene comunque orientarsi su una planetaria standard.
Impastatrice planetaria e Bimby: un confronto
In molti si pongono questa domanda. Prima di dare a voi ed a loro una risposta dobbiamo fare però qualche utile premessa. Tanto il Bimby quanto la planetaria permettono di preparare degli ottimi piatti in tempi molto più rapidi rispetto a quanto accadeva una volta o a quanto tuttora accade utilizzando dei metodi di lavorazione tradizionali.
Il Bimby, per la cronaca, è un robot da cucina di livello avanzato, un elettrodomestico pro. Esso consente, tra le altre cose, di impastare, tritare, mescolare, pesare, frullare, montare e cuocere i cibi. Questi ultimi anzi possono essere lavorati avvalendosi di svariate tecniche di cottura.
Ma passiamo alla concorrenza. Come avrete già intuito, anche la più scadente delle impastatrici planetarie è in grado di compiere parecchie operazioni. Proprio per questo motivo, lo abbiamo già visto, si tende a confondere il prodotto qui in esame con tutt’altro tipo di elettrodomestico.
Bene, adesso scendiamo un po’ più nel dettaglio. Questo dispositivo può servire a montare alcuni alimenti, per esempio la panna o le uova, ma anche a miscelare degli ingredienti, per dirne una quelli che compongono la frolla, ed ovviamente ad impastare.
Grazie alla presenza di un corredo più o meno ricco di accessori inoltre la macchina sarà in grado di frullare, tritare, grattugiare, estrudere gli impasti, affettare, macinare, spremere e cucinare. La cottura in questo caso offre però meno possibilità di variazione ed avviene principalmente per irradiamento di calore. Tolta questa differenza, Bimby e planetaria ci sembrano quasi sovrapponibili. Le cose però non stanno esattamente così.
Allora è meglio scegliere l’impastatrice planetaria o il Bimby?
Confrontando i due macchinari possiamo dire che il Bimby ha sì le funzioni della planetaria ma, relativamente agli impasti offre prestazioni decisamente inferiori. Ciò perché non prevede l’impiego di un braccio meccanico con movimento planetario. Anche le lame poi non sono certo il top per quanto riguarda la lavorazione di impasti salati.
Il nostro robot pro infine non è capace di tirare la sfoglia. In compenso però la planetaria occupa spesso più spazio ed è tendenzialmente più difficile da pulire. Il costo del Bimby infine è davvero molto più alto rispetto a quello di una planetaria che, come vedremo, offre soluzioni adatte ad ogni tasca.
In sostanza perciò possiamo suggerirvi di scegliere tra Bimby e planetaria tenendo essenzialmente conto della destinazione d’uso del prodotto. Chi ha poco tempo da dedicare alla cucina farebbe bene ad orientarsi sulla prima soluzione, chi invece necessita di una macchina specifica per la realizzazione degli impasti dovrebbe orientarsi sulla planetaria.
Impastatrice planetaria: come scegliere la migliore?
Comprare una impastatrice planetaria, come avete visto, è decisamente una buona idea. Certo, avendo ben chiari i criteri di selezione da adottare all’atto dell’acquisto la buona idea di cui sopra può trasformarsi facilmente in un’ottima idea. Ecco allora tutti i nostri suggerimenti in proposito: sicuramente vi torneranno molto utili.
Le prestazioni
Prima di mettere mano al portafogli valutate le prestazioni della planetaria che siete intenzionati a comprare. In poche parole cercate di capire quale sia la quantità massima di impasto che potrete ottenere in una sessione di lavoro e quanto tempo sarà necessario per ultimare il processo.
Per avere uno standard di riferimento sappiate che di solito i prodotti di fascia medio-bassa non riescono ad agire su più di 500 grammi di farina per volta, i migliori invece possono impastare 3 chili o anche più di farina in un’unica soluzione.
Avere degli standard di riferimento in materia di tempistica è invece un po’ più complicato. Molto dipende dalla quantità e dal tipo di impasto da lavorare. Sappiate comunque che alcune tra le migliori macchine in circolazione riescono a produrre un’ottima pasta di pane in appena 4 minuti, altre impiegano invece una buona mezzora: regolatevi, nei limiti del possibile, di conseguenza.
Valutate anche delle informazioni accessorie: la capacità di lavorare senza problemi composti più o meno solidi, la possibilità di evitare un successivo intervento manuale sull’impasto oppure ancora la presenza di un’opzione che permetta alla macchina di muoversi inizialmente in maniera molto lenta avendo tempo e modo di incorporare tutti gli ingredienti presenti nella ciotola e quindi di accelerare la lavorazione soltanto in una fase successiva.
La capacità
Importante e connessa al punto precedente è la valutazione della capacità della ciotola. Normalmente per le macchine ad uso domestico tali valori si attestano su un range compreso tra i 4 ed i 6,5 litri. Chiaramente non esiste in questo caso una opzione migliore rispetto all’altra. Prima dell’acquisto perciò valutate con attenzione le vostre necessità, il numero di commensali abitualmente presenti a tavola, i quantitativi di impasto normalmente preparati e via discorrendo.
Quando parliamo di capacità comunque non possiamo riferirci soltanto a quella della ciotola. Alcune planetarie infatti sono corredate da accessori quali il food processor, il mixer ed il frullatore. Inutile dire che sarebbe il caso di tenere in considerazione anche la capacità di questi utili attrezzi da cucina.
Sappiate che in genere quelli inclusi nel package dell’impastatrice planetaria hanno valori compresi tra 1,2 ed 1,4 litri. Come potete facilmente intuire questi gadget avranno comunque capienza inferiore rispetto ai robot affini non destinati ad essere venduti in allegato ad un’altra macchina.
Il peso e le dimensioni
Per concludere un buon acquisto è importante anche valutare il peso e le dimensioni della vostra futura impastatrice planetaria. In particolare orientatevi sempre su un elettrodomestico abbastanza robusto che sia quindi in grado di lavorare ad alta velocità anche gli impasti più duri senza per questo perdere stabilità sul piano d’appoggio.
A tale scopo la macchina verrà nella maggior parte dei casi dotata di piedini antiscivolo, ma non è detto che ciò accada. Assicuratevi perciò che il vostro dispositivo pesi almeno 4 chili ma che non vada oltre i 7 chili perché diversamente diventerebbe un po’ meno pratico da maneggiare.
Per quanto riguarda l’ingombro invece le case produttrici sembrano essersi proprio sbizzarrite. In commercio troverete macchine più o meno voluminose, pensate per essere riposte subito dopo l’uso o per essere lasciate in bella mostra sul top della cucina. Anche in questo caso ricadiamo comunque nel soggettivo: valutate quali siano gli spazi a vostra disposizione, le vostre esigenze e le vostre abitudini e quindi acquistate il prodotto che più vi soddisfi in tal senso.
La potenza e la velocità
Come abbiamo visto la planetaria può lavorare gli impasti a velocità diverse o cambiare la rapidità del movimento in corso d’opera. Chiaramente molto dipende in tal senso anche dalla potenza del motore.
Il consiglio che vi diamo è quindi quello di scegliere sempre voltaggi abbastanza elevati e comunque di non comprare macchine il cui motore abbia potenza inferiore ai 1000 W. Diversamente fatichereste alquanto a lavorare gli impasti duri o ad agire in maniera efficiente e veloce. Se volete andare sul sicuro perciò orientatevi a priori su un motore da 1500/1700 W.
Per quanto riguarda la velocità accertatevi poi di poter raggiungere valori abbastanza elevati. In ogni caso tenete conto del fatto che ciascun tipo di impasto richiede lavorazioni più o meno rapide. Importante è quindi che la macchina vi consenta di spaziare almeno tra 7 diverse opzioni (ormai questo tipo di elettrodomestici presenta dai 3 ai 15 diversi programmi: in medio stat virtus insomma…). Tra le suddette opzioni accertatevi che sia sempre inclusa la funzione a partenza rallentata.
Funzioni accessorie
Oltre alle funzioni che permettono di regolare potenza e velocità di lavorazione, una buona impastatrice planetaria deve avere dei programmi accessori. In particolare sarà bene poter di tanto in tanto intervenire per sospendere temporaneamente la lavorazione in modo da evitare che il motore si surriscaldi. Non tutte le planetarie offrono questa possibilità ed infatti non tutte le planetarie sono destinate a durare nel tempo.
Un’altra funzione accessoria molto utile è quella che permette la cottura degli alimenti. Abbiamo già accennato alla sua esistenza, ma adesso in proposito vogliamo essere un po’ più dettagliati. Alcune macchine constano anche di una resistenza integrata posta all’interno della scocca, nella parte che ovviamente sorregge la ciotola.
Tale funzione ben si adatta soprattutto alle esigenze dei provetti pasticceri che spesso hanno necessità di fondere del cioccolato, di riscaldare una crema o di sciogliere magari del burro. Tuttavia questa opzione è utile anche nel caso in cui si desiderasse ultimare delle preparazioni salate: del resto ormai le planetarie con funzione cottura possono sviluppare temperature molto alte, adatte quindi a portare in tavola ogni tipo di pietanza.
In questo modo, con un unico attrezzo, potrete preparare dei pasti completi riducendo al minimo la mole di stoviglie da utilizzare e quindi da lavare. Anche questo particolare contribuisce chiaramente a rendere più facile la vita e… a perdere meno tempo dietro ai fornelli.
Il motore
Il motore di una planetaria trova di norma alloggio nel corpo macchina. Le sue caratteristiche, non è difficile intuirlo, determinano i livelli di prestazione dell’elettrodomestico. Sono essenzialmente due le tipologie di motore ad oggi utilizzate per costruire questo genere di dispositivo: la variante a presa diretta e quella a trasmissione.
Nel primo caso tutti gli accessori utili ad impastare sono mossi direttamente dal motore al quale sono collegati senza pezzi interposti. Ciò permette di ridurre il wattaggio necessario e di ottenere risultati simili a quelli garantiti da un motore da 1200 W con un semplice 300 W.
Tale tipologia di motore viene di solito montata nella parte alta della scocca. In genere queste macchine si muovono un po’ più lentamente rispetto alle altre e possono essere arricchite da un numero inferiore di accessori a corredo. Le planetarie così concepite consumano sicuramente meno elettricità, ma tendono a rompersi più facilmente.
I motori a trasmissione sono invece i più utilizzati in assoluto. Il movimento in questo caso viene trasmesso a fruste et similia mediante delle cinghie che mettono in comunicazione il motore e l’accessorio di turno. Chiaramente questo tipo di tecnologia implica una certa dispersione energetica e, per questo motivo, i wattaggi devono essere sempre abbastanza elevati.
Tale variante colloca il motore nella parte bassa della scocca e permette all’utente di usare degli accessori che richiedano un movimento veloce, per esempio il frullatore. Le planetarie dotate di motore a trasmissione indiretta richiedono un maggiore apporto energetico, ma tendono a durare più a lungo nel tempo.
Piccola informazione a corollario di questi dati: è ovvio che un motore posizionato nella parte alta della scocca renda la macchina meno stabile in assenza di un adeguato contrappeso. Verificate quindi che, a prescindere dalla tipologia di apparecchio che sceglierete di acquistare, il peso del prodotto non sia mai sbilanciato.
Gli accessori
Tantissimi, come sapete già, sono gli accessori che è possibile includere nella confezione del prodotto o, al limite, acquistare in un secondo momento. Sarebbe impossibile elencarli tutti in questa sede, spesso infatti si raggiunge e supera la quota 30, ci limiteremo quindi a darvi qui qualche delucidazione sugli imprescindibili, per così dire.
Nel vostro package non dovranno mancare mai, ad esempio, le tre fruste principali, vale a dire la “K”, la cosiddetta frusta a filo ed il gancio. Le fruste hanno la funzione di lavorare gli impasti caratterizzati da una densità medio-bassa. Il gancio invece agisce sui composti duri aiutandoli tra l’altro ad incamerare aria e quindi a lievitare meglio.
Molto utili sono anche la spatola da pasticcere, la ciotola ed il coperchio paraschizzi. Quest’ultimo, almeno nei modelli migliori, è dotato di una piccola apertura che vi consentirà di aggiungere in corso d’opera dei nuovi ingredienti. Esso inoltre è spesso trasparente in modo da permettere agli utenti di supervisionare l’operato della macchina.
Alcune impastatrici, come abbiamo visto, sono corredate infine anche di food processor e frullatore, altre di spremiagrumi e centrifughe. Nelle macchine di qualità superiore è possibile inoltre aggiungere gli attrezzi necessari per tritare la carne, filare e tagliare la pasta e così via. Insomma: documentatevi bene circa gli accessori compatibili con la vostra futura planetaria e rapportateli alle vostre esigenze.
I materiali
Le planetarie di fascia alta sono realizzate prevalentemente in acciaio inox. Proprio di questo materiale è costruita la ciotola, ma anche ciascuna frusta intercambiabile così come la maggior parte degli accessori a corredo. Una buona scelta, almeno per quanto riguarda il recipiente, è anche il vetro. Esso infatti, al pari dell’acciaio, tende a scolorirsi ed a rovinarsi in casi davvero molto rari. Chiaramente è però più pesante e fragile.
Diffidate invece di ciotole ed accessori realizzati in plastica. Sicuramente, per quanto questo materiale possa risultare meno soggetto a rotture rispetto al vetro, tende ad essere più scadente a priori. Innanzitutto molte parti potrebbero macchiarsi indelebilmente conferendo al vostro macchinario un aspetto trasandato e comunicando una falsa idea di sporcizia.
In secondo luogo la plastica, soprattutto se sottoposta a lavorazioni che sviluppano calore, rilascia nell’ambiente circostante, ed in questo caso negli alimenti posti a contatto, delle sostanze potenzialmente cancerogene. Se proprio volete optare per il PVC perciò accertatevi che almeno sia un BPA free, il quale nuoce meno alla salute.
Per quanto riguarda la scocca diremo infine che, ancora una volta, i prodotti migliori si avvalgono di metallo pressofuso (prevalentemente acciaio). Si tratta di una soluzione resistente, facile da pulire e relativamente piacevole alla vista.
Altre volte però il corpo macchina può essere realizzato in plastica. In quest’ultimo caso avrete sicuramente la possibilità di spaziare un po’ di più per quanto riguarda forme e colori dell’apparecchio. Ma tenete comunque conto del fatto che a volte il bel design va a scapito della funzionalità.
La silenziosità
Per quanto spesso la planetaria sia chiamata a svolgere il suo lavoro nell’arco di pochi minuti, sarebbe preferibile che lo facesse in silenzio o quanto meno producendo poco rumore. Sappiate che alcuni dispositivi sono naturalmente inclini, per così dire, a lavorare nella massima discrezione, altri no.
Contribuisce al grado di rumorosità della macchina poi anche il materiale di realizzo. La plastica insomma, pur vibrando, produce pochi decibel, l’acciaio invece un gran frastuono. Tuttavia, per quanto detto sopra, vi consigliamo comunque di preferire il metallo al PVC.
Il modello
Esistono due diversi tipi di impastatrice planetaria tra cui potrete scegliere: quelli a testa inclinabile e quelli che prevedono il sollevamento della bacinella. Nel primo caso appoggerete o rimuoverete la ciotola alzando la testa della macchina.
Chiaramente questa opzione vi darà modo di inserire con maggiore facilità le fruste o le palette e di fissare meglio il contenitore. Una volta che la bacinella sarà ben piazzata nel suo alloggio, potrete bloccarla mediante delle leve che posizionano correttamente la parte superiore della scocca.
I modelli a sollevamento invece prevedono che impariate a posizionare la ciotola sul braccio meccanico e quindi a montare pale ed accessori in posizioni non proprio comodissime. Si tratta di un sistema un po’ meno pratico, ma adatto soprattutto a chi utilizza spesso l’acqua come ingrediente di avvio o a chi desidera preparare impasti forti.
La facilità di pulizia
Ci pare quasi superfluo dire che, dopo ogni utilizzo, la planetaria andrà pulita a dovere. Evitando di sottoporsi a questa routine le condizioni igieniche dell’apparecchio non faranno che peggiorare mettendo ovviamente a rischio la vostra salute. Ma non solo: la macchina smetterebbe prima o poi di garantirvi tutte quelle prestazioni che in qualche modo vi hanno convinto ad acquistarla.
Certo, chi usa la planetaria lo fa in molti casi per risparmiare tempo (oltre che fatica). Sarebbe quindi insensato comprare un elettrodomestico che non consentisse di provvedere alle normali operazioni di pulizia in maniera rapida e veloce.
Per assicurarvi che il vostro futuro acquisto rientri nella categoria, controllate che esso sia smontabile in un buon numero di parti e con una certa facilità. Verificate inoltre che i pezzi siano all’occorrenza lavabili in lavastoviglie. La scocca invece, nella maggior parte dei casi, potrà facilmente essere pulita grazie all’aiuto di un panno umido.
La sicurezza
Quando si acquista un elettrodomestico è importante prestare attenzione anche ai livelli di sicurezza che esso garantisce. In particolar modo, nel caso della planetaria, verificate sempre che le fruste si blocchino automaticamente se e quando alzerete il braccio meccanico. Non soltanto eviterete così di raccogliere impasto più o meno lavorato da ogni anfratto della cucina, ma potrete anche essere certi di non farvi male entrando in contatto con le fruste o con accessori taglienti come il gancio.
Molti macchinari inoltre non si avviano nel caso in cui il montaggio delle parti non sia stato eseguito correttamente. Si tratta anche in questo caso di una forma di protezione tanto per l’elettrodomestico che per l’utente.
Il primo eviterà così di danneggiarsi, il secondo di incappare in una bella sfilza di incidenti domestici. Utile è anche il sistema di autospegnimento che impone al dispositivo di disattivarsi nel momento in cui la resistenza implicata nella funzione cottura dovesse raggiungere temperature eccessive.
Il brand
Che vi piaccia o meno quando acquisterete la vostra nuova impastatrice planetaria fareste bene a scegliere un prodotto di marca. Non importa quale sia l’azienda a cui vi affiderete ma semplicemente che il brand sia conosciuto e che offra tutte le garanzie del caso. Un marchio noto infatti tenderà con maggiore probabilità ad utilizzare materiali e tecnologie migliori e vi darà tutta l’assistenza post vendita di cui avrete bisogno.
Vi sarà inoltre molto più semplice reperire ulteriori accessori a corredo della planetaria o, se necessario, procurarvi dei pezzi di ricambio. Le riparazioni infine saranno coperte da garanzia per almeno due anni. In casi particolari poi l’azienda potrebbe persino sostituirvi il macchinario evitando ulteriori problemi.
Il costo
Una impastatrice planetaria può avere un costo compreso tra 50 e 1400 euro circa. Si tratta di un bel range all’interno del quale collochiamo una vastissima gamma di soluzioni. Ovviamente i prodotti di fascia più bassa o dotati di un minor numero di accessori avranno quasi sempre costi inferiori, mentre quelli più completi e prestazionali richiederanno esborsi maggiori.
I primi saranno perlopiù ideati per poter soddisfare le esigenze di un pubblico disposto ad utilizzare sporadicamente la macchina, gli altri per accontentare gli incontentabili ed i veri esperti di cucina.
Il consiglio che vi diamo è di valutare a monte le vostre necessità e di acquistare una macchina che vi garantisca sì degli alti standard qualitativi ma che non sia sproporzionata rispetto all’uso che intendete farne.
Un altro suggerimento che vi diamo è quello di non orientarvi mai sul risparmio ad ogni costo: tante volte spendere qualche decina di euro in meno all’atto dell’acquisto può voler dire essere costretti in seguito ad esborsi superiori legati alla necessità di comprare accessori fondamentali non inclusi nella confezione o di far fronte al bisogno di riparare ed addirittura sostituire la macchina entro lassi di tempo relativamente brevi.
Impastatrice planetaria: ancora qualche consiglio
Per poter garantire alla vostra impastatrice planetaria una lunga aspettativa di vita è necessario adottare alcuni semplici accorgimenti. Per prima cosa, come vi abbiamo anticipato, dovrete pulirla dopo ogni utilizzo. In secondo luogo dovrete sempre fare attenzione a non sovraccaricare la macchina. Ciò significa spegnerla di tanto in tanto se necessario, oppure ancora non riempire mai la ciotola.
Meglio poi lavorare in separata sede eventuali ingredienti che possano inceppare il meccanismo o graffiare la bacinella. Conservate inoltre la macchina in un luogo che non sia soggetto ad umidità o a forti ed intense ondate di calore. Fate in modo tra l’altro che la planetaria non possa essere raggiunta accidentalmente da acqua o liquidi.