
Un’emozionante cavalcata in sella alla mountain bike nella splendida cornice delle Orobie: è la proposta dell’appassionato Gianpietro Giupponi, che ha confezionato questo itinerario in Alta Val Seriana e Val di Scalve, raggiungendo il Rifugio Curò, il suggestivo Lago del Barbellino e il caratteristico abitato di Lizzola.
Itinerario per Mountain Bike – Rifugio Curò, Lago Barbellino e LizzolaIl punto di partenza di questo gratificante tragitto è la Valbondione, situata a 900 metri s.l.m. e incassata fra le ripide ed aspre vette dell’Alta Valle Seriana. A metà paese, sulla sinistra, è possibile parcheggiare l’auto nell’ampio piazzale adiacente al palazzetto dello sport.
Sapevi che..Il Comune di Valbondione è il più esteso della Provincia di Bergamo. Entro i suoi confini svettano diverse cime oltre i 3000 metri. A dispetto di questi numeri straordinari, Valbondione deve principalmente la sua notorietà alle Cascate del Serio.
Iniziamo a pedalare in salita, senza possibilità di riscaldare i muscoli, risalendo completamente l’abitato e seguendo le indicazioni per il Rifugio Curò. Imbocchiamo la stradina a sinistra che, poco dopo, diventa sterrata e si sviluppa con un buon fondo, ma con una pendenza continua e impegnativa.
All’uscita del bosco la traccia si stringe diventando una larga mulattiera e, in alcuni tratti, i sassi smossi obbligano a procedere a spinta. Guardando in alto scorgiamo il locale invernale del Rifugio Curò e, sulla sinistra, il salto di rocce dove l’acqua fuoriuscita dal Lago del Barbellino crea le spettacolari cascate.
Affrontiamo in sella una serie di larghi tornanti, ad esclusione di alcuni tratti molto sconnessi, per arrivare ad un lungo traverso molto caratteristico, scavato nella parete verticale e strapiombante del versante. Si giunge così al Rifugio Curò, (km. 7,5 – ore 1,40 – mt. 958 di dislivello) situato in una posizione incantevole a 1895 metri di altitudine.
Carrellata di immagini scattate durante l’escursione – Fotografie di G. Giupponi
Seguendo le indicazioni per il Lago naturale Barbellino, andiamo a destra passando sopra la cappelletta: lo spettacolo che si presenta è davvero notevole! L’invaso del Lago Barbellino con l’acqua verde, riflette le montagne che superano i 3000 mt. di quota, chiuso a valle dalla diga. Una suggestiva e divertente pedalata sul lungolago attraversa alcuni spumeggianti torrentelli, portandoci nell’incavo del Fiume Serio, dove la larga mulattiera si incunea.
Accompagnando per alcuni brevi tratti la MTB, scorgiamo il Rifugio Barbellino, posto sopra un dosso; in pochi minuti ci troviamo sulle sponde del silenzioso Lago superiore di Barbellino a 2128 metri (km. 11,3 – ore 2,20 – mt. 1182 di dislivello). Pur avendo effettuato l’escursione a fine estate, alcuni grandi depositi di neve si immergono nelle acque.
Dopo una meritata pausa al rifugio, giriamo le spalle al maestoso Monte Torena (mt. 2911) e ripercorriamo, in discesa, la strada percorsa in precedenza. Ritornati in vista del grande lago, è impossibile resistere a qualche scatto panoramico; oltre il Rifugio Curò affrontiamo con estrema cautela, oppure a piedi, il delicato passaggio nella roccia e continuiamo fino al primo tornante dove troviamo le indicazioni per Lizzola, sentiero marcato CAI n° 306 (km. 17,4 – ore 3,10).
Giunti a questo punto abbiamo due opportunità: seguire integralmente fino a Valbondione, senza problemi il percorso fatto durante la salita, oppure cavalcare il “Sentiero delle Orobie” fino alle vicinanze di Lizzola.
La mappa del percorso
Se decidiamo per la seconda, dobbiamo essere consapevoli che il sentiero è molto impegnativo e faticoso perché: frequenti e lunghi sono i tratti in cui la bici è da spingere o portare; si transita su uno stretto tracciato malagevole scavalcando ripidi e scivolosi canaloni. Nella parte iniziale prima corriamo sul fianco scosceso del monte, poi affrontiamo due ripidi intervalli con la MTB a spinta per circa 10 minuti. Catturando particolari vedute su Valbondione, con molta attenzione, superiamo alcuni aerei dirupi con terra smossa, camminando per altri 15 minuti.
Al bivio ignoriamo il sentiero CAI n° 306 che scende verso Lizzola, per continuare in quota sul n° 304; più avanti, per raggiungere la sella, non resta altra possibilità che caricarsi la bike a spalla per coprire in circa 20 minuti, i 130 mt. di dislivello. La faticosa ascesa termina finalmente ad una selletta, (km. 18,9 – ore 4,00- mt. 1413 di dislivello) da dove godiamo una fantastica panoramica; la discesa è caratterizzata dal primo tratto da fare a piedi: molto ripida, ingombra di vegetazione e con molti ostacoli. Poco sotto, l’itinerario diventa ciclabile: inizialmente è tecnico ed impegnativo da affrontare con attenzione, ma abbassandoci di quota risulta scorrevole e divertente.
Ad un bivio, nelle vicinanze del torrente, abbandoniamo il “Sentiero delle Orobie”, curvando a destra nel pascolo e passando davanti ad una bella malga; proseguiamo in piano verso il bosco di faggi. Nella prima parte il fondo è molto rovinato per la presenza di grossi sassi, ma, in breve, diventa completamente liscio, veloce e molto divertente; mantenendo sempre la traccia principale, sbuchiamo nel centro di Lizzola a mt. 1258 (km. 23,5 – ore 4,40) dopo aver compiuto il lunghissimo “off road”.
Passando a fianco della chiesa e tagliando tutto il centro del paese, arriviamo sulla strada provinciale, dove giriamo a destra per pochi metri. In concomitanza della prima casa del paese, abbandoniamo l’asfalto e infiliamo il sentiero che scende a sinistra; alcune frecce di colore giallo indicano la mulattiera che taglia la serie di tornanti, riportandoci a Valbondione.
Buona pedalata e buon divertimento!