Modem router wifi: scegliere il migliore. Opinioni e consigli

Modem router wifi: ecco un oggetto che tutti (o quasi) hanno ormai in casa ed in ufficio. Il perché di questa onnipresenza è facile da intuire: al giorno d’oggi se non impossibile è quanto meno molto difficile vivere senza poter accedere ad internet. Del resto molte comunicazioni di lavoro ci giungono via mail, alcune importanti informazioni scolastiche si ricavano da gruppi Whatsapp creati apposta per lo scopo, i ragazzi svolgono online le ricerche assegnate loro dai professori e così via.

E poi c’è la questione svago. Nelle fredde giornate d’inverno chi non vorrebbe stare sul divano guardando la pay tv e sorseggiando una cioccolata  magari accoccolato sotto le coperte? E della frequentazione assidua dei social vogliamo parlarne? Perché questo e molto altro sia possibile è però necessario possedere una connessione ad internet, possibilmente di buona qualità.

Certo, molto dipende dalla zona in cui si abita e dalla relativa copertura del segnale, ma molto dipende anche dal modem router wifi che si sceglie di comprare. Nelle prossime righe daremo a chi legge qualche suggerimento che possa evitare sorprese indesiderate e che possa servire pure a concludere un acquisto ragionato.

Migliori modem router wifi in commercio

[amazon bestseller=”modem router wifi”]

Modem e modem router wifi sono sinonimi?

Modem e modem router wifi sono la stessa cosa? No, anzi è proprio questo uno dei primi trabocchetti tecnologici che i meno esperti di informatica  trovano sulla loro strada. Il modem altro non è che un dispositivo elettronico grazie al quale ricreare una rete internet domestica.

L’apparecchio cattura il segnale analogico presente all’interno dei cavi telefonici e, tramite una serie di procedimenti complessi che preferiamo non trattare in questa sede, li trasforma in impulsi analogici. Questi ultimi diventano in qualche modo “comprensibili” per tutti i nostri devices dotati di connettività. PC, smartphone, tablet et similia insomma ottengono così l’accesso alla rete.

I modem più datati, si pensi che il primo esemplare che la storia ricordi risale agli anni ’50, funzionano ancora tramite collegamento via cavo. I più moderni offrono invece la possibilità di sfruttare un modulo Wi-Fi e quindi di connettersi ad internet anche se lontani dal computer o da altre periferiche e soprattutto senza trasportare in giro per casa fili e cavi. Il modem viene in genere utilizzato insieme ad un apposito filtro ADSL.

Quest’ultimo ha lo scopo di scindere la linea internet dalla linea telefonica e di evitare così che tra le due si vengano a creare fastidiose interferenze. Ma veniamo adesso all’aspetto più pratico della questione: l’abbonamento. Perché un modem possa essere utilizzato e perché il segnale possa essere ricevuto correttamente è necessario sottoscrivere un abbonamento con un provider.

Il vostro operatore telefonico, una volta siglato il contratto, vi darà in omaggio o in comodato d’uso un modem e quindi provvederà all’installazione di una linea. Niente vi vieterà comunque (a meno che non sottoscriviate particolari clausole o non sussistano precise barriere tecnologiche) di sostituire il dispositivo con un apparecchio già in vostro possesso o con un prodotto più moderno e performante acquistato in separata sede.

Router e modem router wifi sono sinonimi?

Anche qui la risposta è negativa: router e modem router wifi non sono sinonimi. Il router è infatti un apparecchio pensato per poter incanalare il segnale verso tutte le periferiche attive in casa. La connessione insomma, catturata e “portata” sul PC centrale dal modem di cui sopra, dovrà adesso raggiungere il secondo o il terzo computer, la TV e via discorrendo.

Attenzione: a questo punto serve precisare che il semplice router non consente di portare in casa o in ufficio il segnale internet. Il dispositivo deve perciò lavorare sempre in coppia con un modem. Quest’ultimo invece, purché non si abbia necessità di connettere ulteriori apparecchi alla rete, può dirsi “autosufficiente”.

Ciò non significa ovviamente che il router abbia un’importanza secondaria. Soltanto questo prodotto infatti è in grado di gestire al meglio l’immensa mole di dati digitali che percorrono la rete. Molti utenti decidono inoltre di investire delle risorse nell’acquisto di router di un certo livello al fine di potersi garantire un accesso ad internet rapido e privo di intoppi. Chi farebbe una cosa del genere? Beh, per esempio i gamers accaniti. Per loro sono stati ideati addirittura dei prodotti particolari, i cosiddetti router gaming.

Al giorno d’oggi l’apparecchio in questione, per fortuna, è quasi sempre funzionante anche in modalità wireless. Ciò non significa però che le versioni più retrò non possano richiedere l’impiego di speciali cavi di collegamento. Un’ultima precisazione: il router non va confuso con il repeater. Quest’ultimo è infatti un dispositivo che consente di amplificare il segnale internet. Esso viene di norma utilizzato negli ambienti molto grandi o laddove la connessione presenti delle zone d’ombra.

Ma allora il modem router wifi cos’è?

Non è difficile intuire a questo punto a cosa serva un modem router wifi. Quest’ultimo altro non è che un apparecchio che assomma in sé la funzione del modem e quella del router. Si tratta di un approdo tecnologico abbastanza ovvio dato che moltissimi utenti ed altrettanti providers erano soliti in passato abbinare i due prodotti.

Unendo le due funzioni in un unico apparecchio si è ottenuto un generale miglioramento del servizio riducendo peraltro il rischio di incappare in problemi di incompatibilità tra i due dispositivi. E poi diciamoci la verità: disseminare per casa un numero sempre inferiore di cavi e aggeggi elettronici è l’obiettivo ultimo di molti di noi…

Modem router wifi: cavi  e porte

Chiaramente il modem, il router ed il modem router wifi non funzionano semplicemente perché piazzati in un punto più o meno casuale della casa o dell’ufficio. Per quanto possano sfruttare la modalità wireless è infatti necessario predisporre dei collegamenti con appositi cavi e quindi provvedere all’installazione del sistema. Ma andiamo con ordine. In questo paragrafo ci interessa più che altro sottolineare che esistono diverse tipologie di cavi e porte a cui far riferimento.

In particolare sarà possibile adattare il proprio apparecchio al sistema RJ-11 o al sistema RJ-45. Nel primo caso la presa telefonica sfruttata per ottenere il segnale è un doppino. Quest’ultimo presenta un unico foro centrale la cui forma ricorda un po’ quella di una barattolo sormontato da una sorta di coperchio. In poche parole sulla presa si vedrà un incavo rettangolare o quadrato prolungato su uno dei lati. Il cavo del modem andrà inserito all’interno di questo foro e quindi nell’apposita porta dell’apparecchio.

In alternativa la presa del telefono potrebbe essere una normale tripolare che offre la possibilità di connessione LAN Ethernet o RJ-45. Il principio di funzionamento però è sempre lo stesso: bisogna inserire i terminali dei cavi negli alloggi e quindi configurare la rete.

Le porte Fast Ethernet o Giga Ethernet, se presenti nel sistema, assicurano un servizio più veloce rispetto agli standard. Importante è sapere che i modem si prestano a qualsiasi tipo di connessione perché dotati di porte dalle forme diverse e quindi adattabili all’ingresso dei vari cavi. I router invece constano solitamente soltanto di connessione LAN. I modem router wifi, ovviamente, uniscono le due opzioni.

Installare un modem router wifi

Abbiamo detto che lo step successivo all’acquisto ed al collegamento di un modem router wifi è l’installazione del sistema. Bene: vediamo come procedere. Rassicuriamo subito i meno esperti in materia: l’iter da seguire nel corso degli anni si è progressivamente semplificato tanto che se una volta era necessario l’intervento del tecnico, al giorno d’oggi chiunque potrebbe provvedere da sé a sbrigare la questione.

Nei casi ideali insomma basterà semplicemente collegare i cavi. Tale operazione è molto semplice perché gli ingressi sono spesso obbligati. A volte invece basterà seguire le indicazioni della casa produttrice che magari avrà provveduto in origine a colorare i vari cavi e le varie porte in maniera differente ed in modo da rendere semplice ed intuitivo il processo di collegamento. Superato questo step, il sistema praticamente si installerà o si aggiornerà da sé. Facilissimo, no?

Attenzione però a non cantare vittoria troppo presto. Questo processo di installazione contraddistingue alcuni dei prodotti attualmente reperibili sul mercato. Altri dispositivi invece si avvalgono di procedure un filino più complesse. Potrebbe capitare ad esempio di doversi collegare ad un accesso IP fornito dalla casa produttrice e quindi ad una pagina web specifica.

Qui bisognerà effettuare un login inserendo tutti i dati forniti dal provider di riferimento. Successivamente si farà ricorso alla stessa pagina per configurare tutte le reti wireless domestiche. Salvate le informazioni immesse, sarà necessario riavviare il collegamento alla rete. Se l’operazione è andata a buon fine, apparirà sullo schermo il nome del modem router. A questo punto bisognerà semplicemente inserire la password e quindi avviare la navigazione.

Il funzionamento di un modem router wifi

Abbiamo detto che il nostro modem router funziona mediante Wi-Fi. Ma cosa significa nel dettaglio? Iniziamo col sottolineare che le tecnologie wireless si avvalgono essenzialmente di frequenze radio. Nel nostro caso le più utilizzate sono la 2.4 GHz  e la 5 GHz. Sfruttando queste frequenze il router interno al sistema invia alle varie periferiche dei dati ben precisi: lo SSID (ossia il codice identificativo della rete), i protocolli di sicurezza internet e quindi le informazioni relative alla trasmissione.

Questo pacchetto dati prende il nome di beacon e viene periodicamente ritrasmesso al sistema al trascorrere di 100 millisecondi. Ciò serve a permettere ai provider di riconoscere la rete a cui agganciarsi e quindi di funzionare a dovere.

Comprare un modem router wifi: le caratteristiche da non sottovalutare

Adesso che abbiamo un po’ più di confidenza con il concetto di modem, di router e di modem router wifi, vediamo come procedere nel caso in cui si intendesse acquistare autonomamente questo genere di apparecchio. Non è detto infatti che il dispositivo fornito dalla compagnia telefonica con cui si è pensato di sottoscrivere l’abbonamento soddisfi pienamente le esigenze dell’utente o che sia invulnerabile e non soggetto a rotture di sorta. Insomma: in certe occasioni potrebbe rendersi utile acquistare un nuovo prodotto in maniera del tutto autonoma.

In questa eventualità diventa fondamentale imparare a ricercare nel prodotto di cui sopra alcune caratteristiche base e verificare anche che esse rispondano a determinati standard qualitativi. Nelle prossime righe perciò abbiamo pensato di dar vita ad una breve lista di parametri selettivi e di peculiarità che possano in qualche modo agevolare l’acquisto di un buon modem router wifi evitando al lettore di turno di prendere un clamoroso bidone.

Il brand

Uno dei primi elementi da tenere in considerazione quando si acquista un modem router wifi è il marchio, il nome dell’azienda produttrice. Ciò perché la tecnologia, lo sappiamo bene, fa spesso i “capricci”. Comprare un dispositivo brandizzato significa poter avere accesso in maniera semplice e veloce ai servizi di assistenza post-vendita, godere di garanzie di spessore e reperire con facilità eventuali pezzi di ricambio.

Non è raro inoltre che online esistano siti e forum specializzati nella trattazione di pregi e difetti di un modem router wifi della marca tal dei tali, portali dedicati all’utilizzo di un determinato prodotto e così via. Con questo non vogliamo certo dire che gli articoli privi di marca siano sicuramente peggiori, anzi. Sul mercato si stanno velocemente imponendo modem router prodotti da aziende quasi del tutto sconosciute. Il loro rapporto qualità-prezzo però è ottimo. Insomma: bisogna decidere se si vuole rischiare o meno.

Il sistema di connessione

Da valutare è anche il sistema o protocollo di connessione garantito dal provider di turno. Al giorno d’oggi ci si avvale essenzialmente di ADSL2/ADSL2+ o di VDSL/VDSL2. La prima soluzione è basata sull’esclusivo utilizzo di cavi telefonici ed ad ora è ancora la più diffusa sul mercato. Si tratta di un sistema destinato comunque a sparire, non fosse per altro che per l’estrema subordinazione della resa alla qualità dei cavi.

La seconda opzione è più conosciuta come fibra ottica che, è bene specificare, è comunque combinata al tradizionale cavo ramato. Tale opzione, nota anche come FTTS e FTTC, è decisamente più prestazionale ed è supportata soltanto dagli apparecchi modem router wifi di fascia alta. Insomma: se nel primo caso, anche comprando distrattamente, si è quasi sicuri di trovare un apparecchio compatibile con le proprie necessità, nel secondo bisogna essere un po’ più attenti o fortunati…

Le antenne

Un modem router wifi è sempre dotato di una o più antenne. Queste ultime, visibili o interne al sistema, hanno lo scopo di migliorare la copertura Wi-Fi. Non a caso, un po’ come accadeva con le radio o i televisori di vecchia concezione, esse possono essere orientate nello spazio ed a ciascun movimento può corrispondere un diverso grado di ricezione del segnale. Chiaramente più antenne ci saranno dentro o sull’apparecchio e migliori saranno le possibilità di ottenere un buon servizio.

Importante è anche che il dispositivo qui in esame supporti la tecnologia MIMO o MUMIMO ossia che sia predisposto per destinare più di un’unica antenna all’input e più di un’unica antenna all’output. Grazie a questa caratteristica il segnale sarà sempre presente evitando situazioni che sino a qualche tempo fa erano la prassi.

Un esempio? Tutti noi ricordiamo che quando più dispositivi erano connessi in rete alcuni di essi riuscivano a navigare speditamente mentre altri accusavano sistematicamente ritardi o rallentamenti funzionali. Ciò perché il router doveva in qualche modo “dirigere i traffico”.

Tale operazione si traduceva nell’invio sistematico di segnale ad alcuni apparecchi a scapito di altri. La situazione poi finiva per invertirsi rendendo difficile la coesistenza tra più computers o tra periferiche che utilizzassero contemporaneamente la stessa banda di riferimento.

La tecnologia MIMO e MUMINO risolve il problema alla base dato che si potrà far riferimento in ogni momento ad un traffico input-output decisamente più elevato. In poche parole i crash saranno un lontano ricordo e sarà tra l’altro possibile utilizzare e sfruttare al massimo le potenzialità di svariati apparecchi attivi nello stesso lasso di tempo. Utile è infine anche il ricorso alla tecnologia beamforming capace di direzionare al meglio il flusso dati di cui sopra.

L’espandibilità

Maggiore sarà il numero di alloggi presenti sulla scocca del modem router wifi e migliori saranno i risultati garantiti. Sugli apparecchi di fascia medio-alta sono disponibili infatti diverse porte Ethernet ed USB, ma anche svariate interfacce connettive. Questo significa che il sistema è espandibile e quindi in qualche modo capace di resistere per più tempo alle continue innovazioni tecnologiche riguardanti l’ambito informatico.

Un modem router wifi di ottima qualità, almeno per gli standard attuali, potrà cioè in futuro essere ancora servibile se “aggiustato” con un ponte o tramite un sistema Mesh. Un apparecchio che già oggi assolve a stento al suo lavoro un domani (tra l’altro nemmeno troppo lontano) andrà sostituito. Insomma: all’atto dell’acquisto un prodotto espandibile sarà sicuramente più costoso, ma ne sarà valsa la pena… Per intenderci gli apparecchi ad oggi in commercio vantano da 1 a 8 porte di rete. Ognuno faccia le sue valutazioni…

La copertura

I modem router wifi comunicano mediante onde radio. Chiunque di noi ha avuto modo di appurare che questo sistema di trasmissione è capriccioso. In poche parole, oltre una certa distanza, il segnale non verrà più trasmesso, sarà difficilmente captabile o comunque di pessima qualità. Ecco perché all’atto dell’acquisto di un modem router wifi è necessario verificarne la copertura.

Normalmente gli apparecchi più moderni vantano un raggio d’azione compreso tra i 50 ed i 100 metri. Tale segnale può essere amplificato tramite access point o ripetitori. Questi sistemi funzionano avvalendosi di porte USB o Ethernet (capita l’importanza del punto precedente?).

Ovviamente maggiore sarà la copertura e migliori saranno le prestazioni garantite dal dispositivo. Tuttavia è bene considerare che un segnale più potente potrebbe, almeno a detta di alcuni, essere pericoloso per la salute in quanto capace di veicolare un quantitativo più o meno alto di onde radio, le stesse utilizzate per far funzionare un forno a microonde o per eseguire delle radiografie.

Si tratta di un’informazione che non staremo qui a sviscerare e per cui ognuno, se interessato, eseguirà ricerche e verifiche private. Non ci interessa in questa sede insomma appurare chi sia nel giusto e chi no.

Comunicazione di servizio: le onde radio temono sempre le interferenze. Un buon metodo per evitare la corruzione del segnale è quindi quello di evitare di collocare degli oggetti in corrispondenza del percorso seguito dalle onde. Inoltre un forte elemento di disturbo è  in questo caso l’acqua: ciò significa che dovrete soprattutto evitare di collocare lungo il tragitto di cui sopra piante et similia.

Dove piazzare allora il modem router wifi per migliorarne la resa? Beh, necessariamente in alto e laddove non ci siano oggetti che ne schermino il segnale. La posizione scelta deve inoltre consentire il corretto orientamento delle antenne (se esterne).

Velocità

Riguardo alla celerità con cui i dati passano da internet alla rete domestica c’è molto da dire. Innanzitutto bisogna specificare che questa velocità è in qualche modo stabilita a priori. Essa è infatti facilmente ricavabile tenendo in considerazione informazioni quali la qualità generica della rete locale, la condizione dei cablaggi e la maggiore o minore presenza di utenti nella zona di riferimento.

Quando insomma si sottoscrive il contratto di abbonamento, l’azienda erogatrice del servizio indica la velocità garantita dal provider basandosi anche su questi dati. Chiariamo subito: la velocità a cui si fa riferimento corrisponde comunque al picco massimo raggiungibile e non è da intendersi come un valore fisso e costante.

Ciò significa che comprare un modem router wifi che garantisca la ricezione di 300 Mbit/s potrebbe non avere granché senso se la compagnia telefonica assicura al massimo i 150 Mbit/s. Il provider in questo caso detta insomma legge.

Tra l’altro per l’utente medio, quello che non si dedica al mining o al gaming e che non ha necessità di trasferire chissà quanti dati in pochi secondi, non è poi fondamentale raggiungere velocità eccessive. Quando insomma si acquista un modem, onde evitare di spendere inutilmente cifre più elevate del dovuto, è bene tenere sempre presenti i termini ultimi del contratto siglato.

Attenzione però: le cose cambiano se si sa già a priori che in un prossimo futuro si traslocherà verso zone meglio servite o se si attende da un momento all’altro l’allaccio della fibra. In questi casi le velocità garantite dai provider potrebbero subire un’impennata costringendo l’utente di turno all’acquisto di un nuovo modem router wifi.

Un’altra eccezione che conferma la regola e che in qualche modo abbiamo già evidenziato è quella relativa alla necessità di condividere all’interno della stessa rete privata una certa mole di informazioni o di streammare dei contenuti. In questi casi è meglio propendere a priori per un dispositivo capace di garantire velocità superiori rispetto al picco massimo assicurato dal provider.

Alla luce di quanto appena affermato ci pare saggio consigliare perciò di non scendere mai al di sotto dei 300 Mbps: si tratta del minimo sindacale per poter godere di una certa fluidità del segnale.

La banda

Altro elemento da valutare con attenzione è la banda sfruttata dal sistema. In commercio è facile reperire dei single band (2.4 GHz), dei dual band (2.4 e 5 GHz) e dei  tri band (3 bande all’interno della fascia dei 5 GHz). Normalmente la prima soluzione è capace di garantire una buona copertura Wi-Fi ad un prezzo decisamente economico. Se è vero che la copertura è migliore e particolarmente estesa è anche vero però che la connessione potrebbe essere soggetta a crash periodici o a momentanee perdite di velocità oppure ancora ad interferenze.

La dual band è un po’ più stabile e meno soggetta ai problemi sopra elencati. Inoltre guadagna parecchio in termini di velocità. Il 5 GHz offre invece delle garanzie in più: la velocità raggiunta è superiore così come la stabilità del segnale. Tuttavia questa moderna tecnologia lascia un po’ a desiderare in termini di portata. A voi tutte le valutazioni del caso.

Gli standard di rete

Da considerare è anche lo standard di rete. In questa precisa fase storica si fa essenzialmente riferimento a cinque diverse soluzioni: la 802.11 b, la 802.11 a, la 802.11 g, la 802.11 n nonché la 802.11 ac. Si tratta di sistemi tra loro compatibili che, non a caso, finiscono spesso per interagire. La prima opzione ci pone dinnanzi ad uno standard che, sebbene ancora molto diffuso, è ormai ai limiti dell’obsoleto. La frequenza utilizzata è quella dei 2,4 GHz e la velocità massima garantita è pari ad 11 Mbps.

La seconda soluzione è anch’essa molto datata ma, a differenza dell’altra opzione, non è più tanto diffusa. La velocità massima di trasmissione a cui è possibile ambire in questo caso è pari 54 Mbps, mentre la banda utilizzata è quella del 5 GHz.  La terza scelta è in fin dei conti un potenziamento della 802.11 b che finisce per eguagliare in velocità la 802.11 a.

Ma passiamo alla quarta soluzione. In questo caso ci troviamo di fronte ad una tecnologia MIMO capace di implementare il numero di antenne sfruttabili migliorando la resa dei vecchi standard di rete. Si raggiungono così i 150 Mbps sfruttando contemporaneamente le bande da 2.4 e 5 GHz.

L’ultima opzione infine è la più innovativa e, grazie all’ausilio di un numero minimo di 4 antenne, permette di raggiungere i 433 Mbps per ciascuna antenna. A seconda dei casi ci si potrà riferire a questi standard di rete anche come Wi-Fi 1, 2, 3, 4 e 5.

Chiaro è che più apparecchi dovranno funzionare in simultanea e maggiore dovrà essere lo standard di riferimento. Sistemi più vecchiotti comunque riuscirebbero a garantire la connessione anche se un po’ depotenziata. Fondamentale è però verificare che i devices da collegare supportino gli standard garantiti dal modem router wifi.

Le funzioni supplementari

Oltre a quanto detto sinora, un modem router wifi può vantare delle funzioni opzionali molto utili. Una di queste è la Quality of Service (QoS) che permette di dare delle priorità ai diversi dati in ingresso. A seconda delle impostazioni perciò sarà sempre possibile caricare uno o più siti web prima di accedere a qualsiasi altra funzione.

Stesso discorso vale per i programmi. A questo tipo di opzione si aggiunge poi quella telefonica, la segreteria ed il fax. Si consideri anche l’opportunità di acquistare un apparecchio dotato di funzione parental control che permette di bloccare a priori dal modem l’accesso a siti non adatti ai più piccoli.

Il design

Al giorno d’oggi i modem router wifi possono avere stili e design alquanto differenti. Ci sono apparecchi più discreti, adatti magari ad un ambiente più serio e formale, ed altri più vistosi e colorati, perfetti tra l’altro per le stanze dei ragazzi. Il dispositivo in esame, a differenza di quanto accadeva in passato, può inoltre essere collocato anche in ambienti vintage o classici senza stonare più di tanto con l’arredamento.

Ora: chiaro è che il design non potrà mai assurgere allo status di criterio selettivo di primaria importanza, non almeno nel caso dei modem router wifi. Ovvio è però che, a parità di qualità e servizi garantiti, si potrà operare una scelta tenendo conto anche dell’estetica del prodotto.

Da valutare è semmai, a proposito di design, la possibilità di collocare l’apparecchio su un piano orizzontale o verticale oppure ancora di scegliere tra le due soluzioni a seconda delle esigenze del momento. Dato che il sistema dovrebbe essere posto quanto più in alto è possibile e lontano da oggetti che possano schermare il segnale, pensare sin dal momento dell’acquisto a quale possa essere la sua posizione e come risolvere eventuali problemi di ingombro rappresenta una scelta saggia…

La sicurezza

Una connessione Wi-Fi è sempre più facile da hackerare rispetto ad una linea tradizionale. Per questo motivo è bene acquistare un modem router wifi che in qualche modo possa rendere la vita un po’ più difficile al pirata informatico di turno.

Un buon sistema di difesa è il protocollo WPA2 che dovrebbe sempre essere presente di default nel sistema acquistato. Chiariamo: questo protocollo sarebbe stato comunque violato più volte nel corso del 2017. Tuttavia da allora ad oggi i tecnici hanno risolto questa falla nella sicurezza e sono riusciti a rendere il sistema nuovamente efficiente.

Alcuni apparecchi poi vengono consegnati all’utente già corredati di firewall e di software per la protezione da attacchi DoS. Questo significa che il dispositivo sarà in grado di bloccare autonomamente dei dati considerati pericolosi o di proteggerci da vari tipi di attacchi. Utile è anche la funzione VPN che tutela la privacy della rete domestica.

Il costo

Un modem router wifi non è un oggetto costoso, anzi. Un prodotto di fascia media ha infatti un prezzo perlopiù compreso tra le 5o e le 100 euro. Sarebbe il caso di non tentare mai il risparmio eccessivo: spendere meno di queste cifre significa infatti portarsi a casa un apparecchio poco prestazionale, magari obsoleto e soprattutto poco sicuro.

Modem router wifi: un caso particolare

Un modem router wifi un po’ più particolare rispetto agli altri è quello portatile, connesso cioè mediante una semplice SIM alla rete 4G LTE. Questo sistema permette di agganciarsi ad internet anche in assenza di una vera e propria linea telefonica fissa o della fibra ottica. In poche parole il dispositivo consente di connettersi anche laddove i sistemi tradizionali non arrivano.

Tra l’altro è possibile acquistare un unico prodotto ed utilizzarlo stabilmente in casa e portarlo con sé quando si va in vacanza. Si potrebbe anche decidere di portarsi dietro l’apparecchio quando si trascorre una giornata dai nonni che magari hanno poca dimestichezza con queste diavolerie moderne e che non hanno sottoscritto alcun abbonamento internet con i gestori telefonici. Tale tipologia di modem è tra l’altro la più gettonata quando si provvede ad installare un sistema di allarme domestico controllabile da remoto.

Modem router wifi: un trucco contro l’hackeraggio

Per quanto un modem possa essere dotato di dispositivi di sicurezza, un buon hacker saprà comunque violare la rete generata dall’apparecchio. In molti, per ovviare al problema, provvedono all’occultamento del nome della su citata rete, il SSID di cui sopra. Beh, questo sistema serve veramente a poco dato che la connessione privata resta comunque intercettabile.

Molto più utile, nella sua banalità peraltro, è un accorgimento quale la riduzione della potenza di trasmissione. Chiaro è infatti che se le onde radio non arrivano nelle vicinanze della postazione occupata dall’hacker questi non rileverà la presenza della rete e poco e nulla potrà fare per accedere ai nostri dati privati. Insomma: prevenire è meglio che curare…