
Il caso giudiziario (www.vivisulserio.it)
La responsabilità genitoriale nell’era digitale è tornato sotto i riflettori grazie a una recente sentenza del Tribunale di Brescia.
Questa decisione ha imposto un importante precedente legale riguardo ai doveri di controllo dei genitori sui comportamenti online dei propri figli, in particolare quando si tratta di minorenni. La condanna di due genitori al pagamento di un risarcimento di 15mila euro per i danni provocati dalla loro figlia, affetta da lieve ritardo intellettivo, ha sollevato interrogativi significativi sulla responsabilità genitoriale e il cyberbullismo.
La questione è emersa dopo che la giovane ha creato diversi profili fake sui social media, utilizzandoli per insultare e diffamare una compagna di classe. Le indagini hanno rivelato che attraverso queste identità false, la ragazza ha anche condiviso immagini manipolate con contenuti a sfondo pornografico, causando danni profondi alla vittima. Quest’ultima ha dichiarato di sentirsi in pericolo, tanto da aver sviluppato un forte senso di ansia e paura, che le ha impedito di uscire di casa senza essere accompagnata. A seguito di questi eventi, i genitori della vittima hanno presentato una richiesta di risarcimento, che il tribunale ha accolto, evidenziando la responsabilità dei genitori della giovane autrice degli atti di cyberbullismo.
La sorveglianza attiva dei genitori
La sentenza ha messo in luce l’importanza di una vigilanza attiva da parte dei genitori sui dispositivi digitali utilizzati dai figli. Nel caso specifico, la giovane era seguita da un’insegnante di sostegno e un’educatrice domiciliare, che avevano già avvertito i genitori sui pericoli legati all’uso dei social network. Tuttavia, nonostante questi avvisi, i genitori non sono riusciti a prevenire la creazione dei profili falsi. Il Tribunale ha chiarito che, per escludere la responsabilità genitoriale, non basta dimostrare di aver esercitato una generica diligenza; è necessario dimostrare di non aver creato situazioni pericolose che abbiano facilitato l’insorgere di atti illeciti.

Il cyberbullismo rappresenta una delle sfide più rilevanti per i genitori nell’epoca moderna. Con l’aumento dell’uso di smartphone e social media tra i giovani, i genitori si trovano dinanzi a un compito complesso: bilanciare la necessità di proteggere i propri figli dai pericoli online e rispettare la loro privacy. La sentenza di Brescia evidenzia come la vigilanza genitoriale debba essere non solo presente, ma anche attiva e consapevole. La Corte ha sottolineato che l’uso di strumenti di intelligenza artificiale per la manipolazione dei contenuti digitali richiede un livello di attenzione e controllo senza precedenti.
L’uso della tecnologia: opportunità e rischi
L’era digitale porta con sé opportunità senza precedenti per il miglioramento dell’apprendimento e della socializzazione, ma espone anche i giovani a rischi significativi. La creazione di profili falsi e l’anonimato online possono facilitare comportamenti scorretti e dannosi, come il cyberbullismo. Questo scenario ha portato a una crescente preoccupazione riguardo alla sicurezza dei minorenni, richiedendo una maggiore responsabilità da parte dei genitori. I dati mostrano che una buona parte dei giovani ha subito o assistito a episodi di cyberbullismo, evidenziando l’urgenza di un intervento.
In un mondo in cui le tecnologie evolvono rapidamente, la necessità di un dialogo aperto e onesto tra genitori e figli è più importante che mai. Educando i giovani sui rischi e sulle opportunità del mondo digitale, i genitori possono contribuire a formare una generazione più consapevole e responsabile, capace di navigare tra le insidie della rete con maggiore sicurezza.