Stampante 3D economica: consigli pratici per scegliere la migliore

La stampante 3D economica è una macchina utile, utilissima. Non è un caso infatti che questo apparecchio, un tempo ad esclusivo uso e consumo di industrie ed uffici, sia approdato anche nelle nostre case. Certo, le stampanti 3D concepite per un impiego non domestico sono sicuramente tutt’altro che economiche, ma hanno anche potenzialità tutto sommato inutili per i comuni mortali.

Come avrete capito, in questo caso vorremmo interessarci soprattutto delle macchine concepite per stampare in casa alcuni piccoli oggetti personalizzati e quindi delle più economiche tra quelle presenti sul mercato. In sostanza insomma accantoniamo momentaneamente tutte le versioni pro di questo moderno ritrovato della tecnologia.

Migliori stampanti 3D economiche in commercio

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Stampante 3D economica: a cosa serve?

La stampante 3D è la diretta discendente della stampante laser nonché un’appendice della vostra creatività. Grazie a questo apparecchio è infatti possibile realizzare i più disparati oggetti. La stampa, ovviamente, non avverrà mai su carta.

Gli oggetti infatti saranno tutti tridimensionali, reali. In poche parole potrete realizzare dei vasi, dei soprammobili, dei portafoto o qualsiasi altra cosa vi passi per la mente e poi utilizzare quello che avete creato esattamente come se fosse un articolo acquistato in un normale negozio.

Proprio questa estrema facilità di realizzazione di un pezzo avente precise caratteristiche fisiche ed estetiche, ha fatto sì che la stampante 3D, potesse conquistare anche l’ambito medico ed alimentare della produzione. Macchine più o meno economiche possono infatti essere impiegate per costruire delle protesi o addirittura per realizzare delle decorazioni da usare in cucina. Ma non è tutto. Alcuni architetti danesi sono persino riusciti a dar vita a delle abitazioni ecofriendly interamente costruite grazie alla tecnica della stampa 3D. Quando si dice “versatilità”…

Stampante 3D economica: come funziona?

Il principio di funzionamento che regola l’azione di una stampante 3D economica o meno, è sempre lo stesso. Partiamo dal presupposto che dal suo debutto sul mercato, erano gli anni ’80, ad oggi questo prodotto è stato più volte riveduto e corretto. In ogni caso all’interno della stampante troverà sempre alloggio una bobina di filamenti. Questi ultimi possono essere realizzati a partire dalla lavorazione di diversi materiali (ne parleremo meglio in seguito).

Tali filamenti, una volta riscaldati dalla macchina in funzione, tendono a sciogliersi appena, diventando quindi malleabili, facilmente modellabili. Passano così attraverso un ugello che, muovendosi lungo tre diversi assi orientati (lunghezza, profondità ed altezza, ossia XZY), dà forma ad un oggetto, lo stesso che voi avete progettato. Ciascun elemento prodotto può così solidificarsi a strati nell’attesa che venga del tutto completato.

Ora bisogna dire che perché la macchina stampi, per così dire, il vaso che vorreste mettere sul davanzale della cucina o il gioiello da regalare alla vostra fidanzata, è necessario che abbia un modello a cui fare riferimento. Questo modello sarà il disegno che avrete preventivamente realizzato su un qualsiasi programma CAD installato sul vostro PC. Le informazioni presenti su tale software verranno poi filtrate da un secondo applicativo che tradurrà i dati e le specifiche fornite dal disegno in 3D in un linguaggio accessibile alla macchina.

Stampanti 3D economiche: tecnologie diverse

Sono diverse le tecnologie che animano il funzionamento di una stampante 3D. Al giorno d’oggi la più utilizzata in assoluto sembrerebbe essere la FDM, vale a dire la Fused Deposition Modeling. Molto successo comunque sembrerebbe riscuotere anche la FFF, ossia la Fused Filament Fabrication. Tanto l’una quanto l’altra opzione, pur con tutte le differenze del caso, costruiscono l’oggetto desiderato procedendo strato per strato, ossia mettendo in atto un processo simile a quello or ora descritto.

Le stampanti a tecnologia SLS, acronimo per Selective Laser Sintering, invece lavorano dei materiali ormai ridotti in polvere e vengono perlopiù impiegate in ambito industriale. Tale tecnologia, com’è facile immaginare, è più costosa rispetto alle altre due, ma è comunque in grado di restituire all’utente prodotti di miglior fattura.

Stampante 3D economica: vantaggi e svantaggi

Acquistare una stampante 3D economica per uso domestico può garantirvi una discreta mole di vantaggi. Pensate a quante volte potrete dare libero sfogo al vostro estro creativo! E che dire della possibilità di fabbricare in casa dei piccoli oggetti di uso comune personalizzandone misure e dimensioni?

Non riuscite a trovare in giro una cornice che faccia al caso vostro? Non è più un problema! Volete realizzare un regalo personalizzato? Niente di più semplice!  Desiderate procurarvi un pezzo di ricambio a basso costo per la vostra bicicletta o la vostra lavatrice? La stampante 3D è fatta a posta per questo!

Certo, non è tutto oro quello che luccica. Il più grosso difetto di queste macchine è che sono ancora molto lente, soprattutto nelle loro varianti più economiche. La sovrapposizione degli strati, quella che vi abbiamo descritto poco prima, potrebbe poi dar vita e piccoli e grandi errori di realizzazione, a dei fuori asse per intenderci.

Attenzione infine ai copyright. In pochi lo sanno, ma dato che non tutti sono in grado utilizzare un programma di modellazione CAD, online sono disponibili dei disegni già pronti da inviare alla stampa. Purtroppo però, soprattutto quando si fa un uso indiscriminato di queste risorse, è possibile incappare in situazioni dubbie e persino in procedimenti penali. Attenzione quindi a quello che stampate ed all’uso che fate delle copie ottenute…

Scegliere una stampante 3D economica

L’idea di acquistare una stampante 3D vi stuzzicava prima, ma ora non sapreste più farne a meno? Da tempo accarezzate l’idea di comprarne una, ma non avete ancora capito come fare per essere sicuri di scegliere un buon prodotto? Tranquilli, siamo qui per aiutarvi. Nei prossimi paragrafi troverete infatti tutta una serie di suggerimenti utili e discriminanti a cui far riferimento per il vostro futuro acquisto.

L’uso

Quando si compra una stampante 3D bisogna sempre avere le idee chiare sul tipo di utilizzo che si intende farne. Poco importa che si decida di acquistare una variante economica o costosa. Alcuni modelli sono adatti soltanto alla stampa di prototipi industriali e sanitari, altri alla realizzazione di oggetti di uso domestico. Esistono poi delle stampanti ideali per la confezione di abiti ed altre pensate per realizzare dei giocattoli.

Il suggerimento che vi diamo è quello di orientarvi su un prodotto che possa realizzare di tutto un po’. In questo modo potrete soddisfare le esigenze di tutta la famiglia. Inoltre, a fronte di una spesa una tantum, sarete all’occorrenza in grado di fabbricarvi la qualsiasi, evitando di spendere perciò del denaro per acquistare questo o quell’altro. Tutte le affermazioni lette sin qui sono ovviamente valide nel caso in cui non abbiate necessità di realizzare soltanto una tipologia ben precisa di oggetti: in quella eventualità scegliete di conseguenza.

Le bobine

Un gran numero di stampanti 3D, anche in questo caso non importa la fascia di prezzo, utilizza delle bobine in ABS o PLA. Il primo materiale è in genere molto più flessibile rispetto all’altro. In compenso però per sciogliersi richiede temperature molto alte. Si tratta della scelta ideale per chi necessita di costruire un oggetto in grado di resistere a molte sollecitazioni meccaniche. Un esempio? Gli intramontabili mattoncini Lego! Questi sono realizzati proprio partendo dalla lavorazione di bobine di ABS.

Tale materiale però, durante la fusione, emette un’odore davvero poco piacevole. Ciò si deve al fatto che questo tipo di bobine sfrutta filamenti realizzati in petrolio. I fumi emessi durante la lavorazione infatti, sono gli stessi produttori a comunicarcelo, sono nocivi alla salute. Si suggerisce a tal proposito perciò di preferire, quando possibile, l’acquisto di altre tipologie di filamenti. In alternativa, quantomeno, ci si predisponga sempre ad utilizzare la stampante in un ambiente non angusto e comunque ben arieggiato.

Il PLA è invece un materiale meno durevole, ma dall’aspetto più levigato e piacevole alla vista. Esso si ricava a partire dalla lavorazione dell’amido di mais ed è quindi del tutto ecologico e biodegradabile. Sono questi ad oggi i filamenti in assoluto più utilizzati, almeno per quanto riguarda le stampanti ad uso domestico.

Alcune macchine però sfruttano filamenti di legno, altre del rame, altre ancora della ceramica o dell’oro per non parlare dello zucchero e del cacao. Scegliete quindi in funzione di ciò che dovete realizzare. In generale vi suggeriamo di propendere per un prodotto anziché l’altro tenendo conto sì del tipo di prototipo da portare a termine, ma valutando anche il costo del filamento, la sua velocità di asciugatura, la disponibilità di cromie e la potenziale tossicità della lavorazione.

La connettività

La stampante 3D può connettersi al PC sfruttando diverse tecnologie. La più semplice e diffusa è quella che prevede l’impiego di cavi USB. Il filo può servire una tantum per inizializzare la macchina o per avviare ognuna delle vostre stampe.

Non si tratta di niente di fastidioso o invasivo: dovrete semplicemente inserire lo spinotto nell’apposito alloggio ed il gioco è fatto. Certo: i fili volanti non sono belli a vedersi e possono anche farvi inciampare se siete un po’ disordinati. Per risolvere il problema comunque vi basterà collegare i cavi della macchina e fermarli con del fil di ferro, magari dietro la scrivania o il battiscopa.

Un altro tipo di connessione, a dire il vero un po’ più moderna, è quella che sfrutta la comunicazione con una scheda SD interna. La prima volta che inserite la memoria all’interno della macchina dovrete ancora inizializzare la stampante mediante cavo USB, ma poi non dovrete far altro che caricare i vostri progetti sulla card e quindi collocare quest’ultima nello spazio preposto ad accoglierla.  Pensate che grazie a questa tecnologia, volendo, potrete comandare la stampa anche a computer spento.

Infine potrete avvalervi della rete Wi-Fi. In questo modo, facendo sempre a meno di cavi, riuscirete ad avviare la stampa dal PC, anche se collocato ad una certa distanza dalla stampante. Tenete presente però che la stampa 3D è un processo di per sé molto lento. Se poi aggiungete la possibilità che la rete abbia dei malfunzionamenti o dei cali di resa, il rischio è quello riuscire ad avere finalmente tra le mani l’oggetto progettato in tempi vagamente biblici. A voi la scelta.

Il design

Le stampanti 3D, economiche o meno che siano, possono avere dei design differenti. In questa sede ci interessa poco e niente della bellezza della macchina: d’altro canto questi prodotti non hanno quasi mai delle linee piacevoli alla vista. Quello che ci preme semmai è evidenziare che sul mercato esistono attualmente due diverse tipologie di stampanti: le aperte e le chiuse.

Queste ultime si compongono di un alloggio in cui pian piano l’oggetto in stampa prende forma. Come abbiamo detto il materiale appena estruso è in questa fase ancora molto caldo e, soltanto raffreddandosi, potrà finalmente solidificars

i. Ne consegue che una macchina chiusa è di certo la soluzione più sicura quando in casa si ha a che fare con persone un po’ distratte, bimbi che non resistono alla tentazione di toccare la qualsiasi ed animali un po’ troppo inclini all’esplorazione di tutti gli anfratti dell’appartamento. Questo box tra l’altro può attutire anche gli odori emessi dai filamenti nonché i rumori delle ventole in azione.

I modelli aperti invece permettono di tenere meglio sotto controllo la prototipizzazione del prodotto in stampa e, se necessario, di accedere facilmente ad alcune componenti della macchina. Chiaramente però sono meno sicuri, più rumorosi e meno capaci di attutire gli odori. Il suggerimento che vi diamo perciò è quello di optare, nei limiti delle vostre possibilità, per dei box chiusi.

Facilità di montaggio e calibrazione della stampante 3D economica

Le stampanti 3D non sono quasi mai pronte per l’uso. Potete essere fortunati ed innamorarvi di un modello che scoprirete essere pre-assemblato, oppure avere a che fare con una sorta di enorme puzzle di difficile soluzione. In linea di massima comunque per montare la vostra macchina sarà obbligo affidarsi al libretto delle istruzioni o, e forse è anche meglio, ad uno dei tanti tutorial specifici che troverete in rete.

Prestate sempre particolare attenzione alle barre lisce e filettate. Se dovessero presentare delle anomalie o storcersi accidentalmente durante le operazioni di montaggio, sovraccaricherebbero di lavoro i motorini. In parole povere la vostra stampante darebbe forfait nel giro di pochissimo tempo.

Dopo la fase di montaggio, ammesso che tutto sia andato per il verso giusto, dovrete provvedere poi alla calibrazione della macchina con particolare attenzione stavolta al piano di stampa. Sappiate che in questo caso non c’è tecnico che regga: ogni apparecchiatura va tarata diversamente e voi dovrete avere la pazienza di trovare la configurazione ideale. Buona fortuna…

Il volume di stampa

Più è grande il volume di stampa e maggiore potrà essere la stazza degli oggetti realizzati. Capite perché in precedenza vi abbiamo detto che la prima discriminante per l’acquisto di una stampante 3D è l’uso che avete intenzione di farne? Orientatevi chiaramente su piccoli volumi se la vostra intenzione principale è di creare dei modellini o comunque degli oggetti dalle dimensioni compatte.

Preferite volumi più consistenti se invece siete soliti comporre dei plastici per progetti ingegneristici o architettonici. Tanto per farvi un’idea comunque sappiate che i modelli economici più venduti permettono di stampare oggetti le cui dimensioni nello spazio non superino i 20 centimetri. Per spingersi oltre è spesso necessario sborsare un po’ di più…

Lo spessore degli strati

Importantissimo è anche lo spessore degli oggetti riprodotti a stampa. Questo parametro coincide per una stampante 3D con il concetto di risoluzione applicato a fotocamere et similia. Ovviamente un lavoro meglio eseguito sarà realizzato sfruttando dei filamenti molto sottili. In questo caso si viene a creare infatti un’illusione ottica per cui l’oggetto appena creato sembra essere in realtà un blocco unico. Chiaro è comunque che uno spessore esiguo sarà riproducibile in tempi discretamente lunghi.

La precisione della stampa

Perché l’oggetto da stampare sia effettivamente somigliante a quello disegnato con il programma di modellazione, è importante che la macchina lavori in maniera precisa. Questo significa che gli ugelli dovranno essere in grado di posizionarsi alla perfezione all’interno del sistema. Le macchine migliori ammettono un errore massimo stimato tra gli 0,0025 e gli 0,011 millimetri. Lo spessore dell’oggetto inoltre dovrà sempre essere compreso tra 0,1 e 0,3 millimetri.

La compatibilità della stampante 3D economica con il PC

Comprare una stampante 3D che non riesca a comunicare con il PC non è poi una grande idea. Verificate sempre quindi che il vostro computer abbia un sistema operativo supportato dalla macchina che intendete acquistare. Stesso discorso vale per il formato dei file accettati. In genere la maggior parte dei programmi di modellazione si avvale del .STL. Parecchio frequente è comunque anche l’utilizzo di G-Code ed .OBJ. A voi la scelta.

Gli ugelli

Se in luogo di una stampante 3D economica compraste una stampante tridimensionale più costosa, vi suggeriremmo di prestare attenzione al numero di ugelli presenti nel meccanismo. L’unione fa la forza e più ugelli creano infatti un lavoro decisamente migliore. I prodotti economici sono in genere dotati però di un unico ugello, in casi rari di una coppia di dispositivi. Chiaramente queste ultime varianti sono quelle da preferire…

Il display

Il monitor presente sulla scocca della stampante vi consentirà di programmare la macchina secondo le vostre esigenze. Vi darà inoltre delle informazioni circa i processi in corso. Evitate perciò di comprare una stampante sprovvista di display.

La scocca

La scocca della vostra stampante 3D economica dovrà essere costruita in materiali resistenti. L’ideale sarebbe il metallo, ma nelle varianti meno costose di questo prodotto viene purtroppo preferito spesso il legno, decisamente più fragile ed instabile.

La marca

Acquistare una stampante 3D brandizzata è molto importante. Innanzitutto perché al giorno d’oggi parecchi prodotti costruiti all’estero non rispettano le normative di sicurezza prescritte per questo ambito. Ciò significa che molti di questi oggetti possono rivelarsi parecchio pericolosi. In secondo luogo tenete conto che un marchio rinomato può sempre offrirvi un servizio di assistenza clienti difficilmente reperibile ad altre condizioni.

Indubbiamente più facile è poi procurarsi eventuali pezzi di ricambio o bobine compatibili con il sistema. I brand affermati inoltre offrono anche delle garanzie o la possibilità di sottoscrivere delle assicurazioni relative alla manutenzione del prodotto. Insomma: meglio spendere un po’ di più all’atto dell’acquisto ed avere in futuro vantaggi ed agevolazioni diversamente impossibili da ottenere. All’atto pratico ciò significa sborsare decisamente di meno.

Il costo

Cosa si intende con il termine “economiche”? Magari ve lo state chiedendo già da un pezzo. Diciamo subito che le stampanti 3D poco costose non sempre sono alla portata di tutte le tasche. I modelli con meno pretese comunque possono essere acquistati con un esborso davvero minimo che oscilla dalle 130 alle 150 euro.

I prodotti migliori tra quelli meno prestazionali raggiungono e superano appena le 400 euro: si tratta quini di un bel gap. Esiste comunque una fascia media di stampanti economiche il cui costo si aggira sulle 200 euro. Generalmente il suggerimento è quello di non risparmiare eccessivamente e di orientarsi come minimo su quest’ultima proposta di mercato.

Ovvio è che al costo della macchina in sé e per sé dovrete aggiungere quello delle bobine da acquistare periodicamente. Un conto è comprare dei filamenti in oro ed un conto è propendere per il buon vecchio PLA. Valutate in tal senso anche la necessità di diversificare i colori delle bobine: il costo in questi casi è infatti destinato a lievitare…

Qualche idea

Avete mai pensato che avendo in casa una stampante 3D un po’ vecchiotta o poco prestazionale potreste migliorarla in un battibaleno? In molti casi vi basterà stampare dei pezzi da upgrade: magari le griglie da montare sulle ventole, un gabbiotto utile ad evitare il contatto accidentale con il pezzo in stampa e così via.

Non è poi un’idea così bislacca se considerate che online esistono dei siti in cui vengono rilasciati dei progetti gratuiti disegnati in CAD utili proprio per innalzare il livello prestazionale della vostra macchina.

Se vi piacerebbe creare degli oggetti ma, per vari motivi, preferite non acquistare la stampante tridimensionale, optate magari per una penna 3D. Il principio di funzionamento è parecchio simile a quello adesso descritto, ma i costi sono molto più contenuti.

Le penne 3D tra l’altro, sotto attenta vigilanza di un adulto, possono anche essere utilizzate dai bambini. Questi ultimi daranno così libero sfogo alla loro creatività e potranno acquisire un discreto numero di competenze e conoscenze. Attenti comunque anche in questo caso al materiale di realizzo dei filamenti: valgono le stesse dritte che vi abbiamo dato appena qualche paragrafo più in là.

Un ultimo suggerimento: se siete bravi nel fai da te ed avete una conoscenza effettiva della meccanica e del funzionamento di una stampante 3D, potete provare ad assemblare in tutta autonomia la vostra macchina. Online sono infatti disponibili dei kit di costruzione.

In alternativa, con molta pazienza ed altrettanta perseveranza, potreste tentare di reperire autonomamente i pezzi necessari. Chiaramente tutto ciò ha senso soltanto se a fronte di una spesa equiparabile a quella dell’acquisto, riuscirete a costruire un modello più prestazionale.